31 Gennaio 2025

Giornata mondiale contro lo spreco alimentare

Lo spreco alimentare è un tema caldo nel dibattito pubblico in materia di sostenibilità alimentare e ambientale. A livello alimentare per spreco si intende l’insieme dei prodotti persi o sprecati lungo la catena di approvvigionamento alimentare, nell’azienda di produzione, durante la trasformazione e la lavorazione, nei punti vendita o in ambito domestico.

Ogni giorno, molti alimenti finiscono nella pattumiera non perché siano davvero inutilizzabili, ma semplicemente perché non si conosce come riutilizzarli. Ogni anno in Italia si registrano sprechi alimentari di vario genere: si tratta soprattutto di prodotti per nulla utilizzati, seguiti dagli avanzi ed infine da prodotti scaduti o deteriorati.

Come ridurre lo spreco alimentare?

Un importante contributo è dato da un cambiamento delle proprie abitudini quotidiane: solo imparando a fare una spesa consapevole e a riciclare gli avanzi di prodotti possiamo davvero fare la differenza! Tra le materie prime fresche più sprecate si collocano i prodotti della pesca. A differenza della carne – della quale solitamente sono note le ricette di recupero in cucina, tramandate dalla tradizione, come per esempio l’utilizzo delle frattaglie – del pesce viene generalmente consumato solo il filetto a discapito delle altre parti (testa, lische, pelle, interiora) che finiscono nei rifiuti.

Come impiegare le parti meno pregiate del pesce in cucina?

Un impiego comune per riciclare gli scarti, come testa e lische, è la preparazione del brodo di pesceo del fumetto, fondamenti della cucina italiana.
Il brodo ottenuto si può sfruttare per cuocere zuppe, risotti o pasta ripiena. Il fumetto, dalla consistenza più vellutata, può essere invece impiegato come base per sughi, secondi piatti o salse di accompagnamento.

Anche la pelle del pesce può essere recuperata in cucina: è necessario squamarla adeguatamente e poi cuocerla per renderla croccante, per esempio al forno oppure rosolandola a fiamma vivace in padella. Con le interiora di pesce si possono ricavare prodotti come il caviale, ovvero uova di pesce, o la colatura di alici, che si ottiene dalla pressatura di alici intere. Un altro modo per evitare scarti è consumare il pesce nella sua interezza quando possibile, per esempio nel caso di pesci di piccola taglia come le sardine, di cui possono essere consumate anche le lische. Per ridurre gli sprechi è importante anche recuperare gli avanzi. Con la polpa del pesce, per esempio, si possono preparare sughi per condire primi piatti, come la pasta o un’insalata di riso o il cous cous oppure polpette, bastoncini o burger, da consumare subito oppure da congelare e consumare al bisogno.

Con un po’ di creatività in cucina è possibile trasformare ingredienti di “scarto” o alimenti avanzati in piatti non solo nutrienti ma anche gustosi e al tempo stesso recuperare il cibo.

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